Feudo di Gulfa
L’azienda, una delle più belle e antiche dell’Etna, menzionata nell’opera “I Vicerè” di Federico De Roberto, è estesa su 15 ettari e appartiene alla famiglia Vacirca dal 1870.
E’ sita sul versante sud-ovest del vulcano, in territorio di Santa Maria di Licodia (Catania), in zona D.O.C. , ad un’altitudine compresa tra i 750 e i 900 mt. s.l.m.
Vengono coltivati unicamente i vitigni autoctoni dell’Etna:
Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante, limitando ogni tipo di intervento chimico, e facendo sì che gli antichi vigneti, il micro-clima di un territorio che non ha uguali nel mondo, il terreno lavico, il mare, il sole di Sicilia e le escursioni termiche de “a muntagna”, come viene chiamato il vulcano Etna dai Siciliani, esprima dei vini unici e irripetibili.
Le vigne dell’Etna crescono su terreni sabbiosi di origine vulcanica, ricchi di scheletro. Questo distretto viticolo era noto anche alle civiltà del passato, viste le origini antichissime della viticoltura della zona. Ne abbiamo notizia dal poeta Teocrito nel III secolo a.C. e ulteriore conferma da alcune monete del V secolo a.C. giunte fino a noi.
L’Etna è stata la prima denominazione di origine controllata ad ottenere il riconoscimento della denominazione di origine, la Doc Etna, infatti, è stata riconosciuta con DPR dell’11.08.1968 pubblicato sulla GU del 25.09.1968.
Il disciplinare, inoltre, è rimasto intatto dall’anno della sua redazione, mantenendo inalterata la previsione dei vitigni autoctoni del vulcano, per la produzione dell’Etna doc nelle sue tipologie Rosso, Rosato, Bianco e Bianco superiore.
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